Passato


La realtà


La trasposizione romana della Bertinoro storica ha alcuni fondamenti di verità. I ritrovamenti archeologici, così come numerosi trattatisti romani parlano di un Forum Druentinorum collocabile sulle colline a ridosso della Via Aemilia. Lo stato della documentazione non consente di affermare la perfetta coincidenza tra l’antico foro romano e la città di Bertinoro.

La possibile continuazione della pratica della tertia hospitalitatis, largamente pratica nel IV e V secolo d.C., come origine della tradizione dell’Ospitalità, rappresenta un’ipotesi affascinante, che necessita ancora di un’approfondita analisi in sede storiografica.

L’origine dell’attuale nucleo di Bertinoro è da ricercare intorno alla fondazione dell’abbazia benedettina di Santa Maria d’Urano, realizzata da tre monaci provenienti dalla Britannia. A loro si deve l’origini più probabile del toponimo Bertinoro originato dal nome latino Castrum Brittanorum, all’inizio dell’VIII secolo. Dalla fine del X secolo, la documentazione disponibile inizia a citare una turris maior in castro Brittinori: si tratta della prima attestazione della presenza di un fortilizio in muratura presente sulla cima del colle di Bertinoro. Il documento, che riporta il testo di un placitum tra i grandi della nobiltà romagnola e i rappresentanti dell’arcivescovo di Ravenna, è datato 27 novembre 995 e parla diffusamente di un nucleo difensivo destinato a diventare la Rocca di Bertinoro nei secoli successivi.

Il Medioevo rappresenta per Bertinoro un periodo di ricca fioritura culturale: la civiltà cortese, rimpianta da Dante nel XIV canto del Purgatorio, crea la tradizione dell’ospitalità che all’inizio del XIII secolo Guido del Duca erigerà a valore di convivenza civile con la costruzione della Colonna degli Anelli.

Dopo alterne vicende, la Rocca di Bertinoro diventa il palazzo episcopale della città nel 1584 e rimane tale fino al 1969, quando la Diocesi di Bertinoro sarà inglobata da quella di Forlì. Dopo un lungo periodo di abbandono, la Rocca dal 1994 diventa la sede del Centro Residenziale Universitario e del Museo Interreligioso.



La Bertinoro di Bacchanalia

Il complesso che nel gioco abbiano identificato con le terme era l’antico Monastero del Corpus Dominio divenuto Seminario diocesano nel 1817 fino alla sua chiusura definitiva nel 1972. Oggi è la foresteria del Centro Universitario. La porta Echates Eunodiae era una delle quattro porte medievali di accesso alla città: è l’unica andata perduta all’inizio del Novecento. La porta dei Santi, visibile ancora oggi, è stata trasposta nel gioco nella porta Saturni.

In Piazza della Libertà, abbiamo sostituito l’attuale Colonna degli Anelli, risalente al 1926, con la Statua Jovis, mentre al posto del Duomo di Santa Caterina d’Alessandria abbiamo collocato il Templum Veneris. Infine nella Cà de Bè abbiamo ritenuto di inserie il Templum Bacchi.